Viti parallele non è il classico libro sul vino, il manuale pieno di nozioni, tecnicismi e parole che la maggior parte delle persone non capirebbe. Il suo scopo non è creare una specie di corso per chi è alle prime armi con il vino. Il suo scopo è raccontare una storia attraverso un viaggio. Una storia fatta di sensazioni e di emozioni che, ovviamente, ruotano intorno al vino e a chi, da anni, si sporca le mani per creare una bevanda antichissima.
Come raccontato nell’articolo precedente, sarà edito da Blonk e uscirà il 10 giugno.
Come detto più e più volte, l’argomento principale di Viti parallele è il vino, ma legato ad esso ci sono anche altri temi che, principalmente, si trovano nella prima parte del libro. In questa, più introduttiva, ho deciso di spiegare concetti a me molto cari legati a questo mondo che di seguito spiegherò brevemente.
Non voglio infatti svelarvi troppo.
La seconda parte è invece composta da 8 capitoli, uno per ogni produttore che ho deciso di raccontare. Si tratta di un viaggio su e giù per l’Italia, passando dall’Oltrepò pavese alle Dolomiti trentine, dalle Langhe al Friuli fino ad arrivare in Abruzzo, passando per la Toscana.
Non racconto solamente le degustazioni fatte. Sarebbe troppo riduttivo nei confronti di tutte le emozioni e sensazioni che ho provato fin da quando sono sceso dall’auto una volta parcheggiata nei pressi dell’azienda che stavo per visitare. E sarebbe riduttivo anche nei confronti di chi, con amore e immensa fatica, ha coltivato i grappoli che poi hanno dato vita ai vini degustati. Così ho deciso di descrivere anche le impressioni percepite per cercare di trasmettere, almeno in parte, le esperienze da me vissute. Anche perché, infondo, il vino è anche e soprattutto le emozioni che ruotano attorno ad esso.
Concludono il libro un piccolo glossario e una “scheda tecnica” dei produttori perché al centro di tutto, e in ogni degustazione eretica, c’è sempre l’uomo.
Da nord a sud i produttori che ho incontrato sono: